cosa pensiamo del D.M. 137

Il gruppo intende esprimere il proprio disappunto rispetto a quanto proposto nel D.M n. 137 in particolare ai commi 1 e 2 dell’art.3, relativo all’ammissione ai corsi abilitanti.Sembra infatti oltremodo ingiusto che non si faccia una opportuna differenza fra il diploma di conservatorio se congiunto al diploma di scuola media superiore, il triennio e il diploma accademico di secondo livello.Il riconoscimento di crediti, rimesso nelle mani di una commissione di docenti, non é il più giusto riconoscimento ad un percorso di studi di durata biennale, per lo più svolto al termine del percorso tradizionale per il conseguimento del diploma di conservatorio, ossia dopo sette - dieci anni di studio.E’ inammissibile che questo percorso di studio, costato non solo fatica, ma anche denaro, non abbia ancora una sua validità.Non solo per le graduatorie nelle scuole rimane titolo d’accesso al pari del diploma, non solo per le graduatorie nei conservatori non dà diritto che a qualche punto in più, per altro fra i titoli artistici, ma l’ultima beffa è che davanti alla possibilità di accedere ad un percorso di pari livello seppur abilitante esso dia solo qualche credito e nessun canale preferenziale.

obiettivi

In merito a tale considerazione, il gruppo intende riunire tutti i biennisti stanchi di questo mancato e continuo invalidamento dei titoli conseguiti, con un insano obbligo a perpetrare la loro situazione di studenti a vita, con obiettivi continuamente posticipati.Invita pertanto coloro i quali siano davvero interessati a chiedere a viva voce e nelle forme più corrette il riconoscimento dello studio fatto, a descrivere i propri percorsi di studio ed aderire alla possibilità di inviare ai ministeri di competenza una petizione.

cosa riteniamo giusto

Il gruppo inoltre si dichiara in linea con le preoccupazioni avanzate dal DDM-GO rispetto ai punti, avanzati dalle organizzazioni sindacali:
1) avvio dei nuovi corsi con tempi differenziati: sul piano organizzativo/gestionale interno ai Conservatori ciò è letteralmente impraticabile, oltre a costituire un enorme impegno economico cui non si capisce bene come si potrebbe far fronte, se non facendo pagare cifre esorbitanti a coloro che hanno i 360 gg. di servizio.
2) accesso ai "riservisti" privi del diploma di scuola superiore: vi è stato un decennio di tempo per adeguarsi ai nuovi standard formativi. La richiesta appare dunque pretestuosa e tesa al ribasso della qualità nella formazione dei docenti. Del resto, la stessa legge 268 stabilisce che per avere valore abilitante per le classi A31/A32, il Diploma di didattica della musica deve essere accompagnato dal diploma di scuola secondaria superiore. Per analogia ciò deve valere anche per la classe A77, e a maggior ragione in quanto Diploma di II livello. Inoltre le nuove Indicazioni nazionali per il curricolo appena varate dal Ministro Fioroni, ed il principio di complessità ad esse sotteso, sono incompatibili con una formazione che non garantisca un elevato standard culturale da parte di tutti i docenti.
3) computo del servizio prestato anche in ordini di scuola diverso da quello proprio della A077: a meno che non si faccia esplicito riferimento ai casi di insegnamento di strumento nella secondaria di secondo grado, praticamente come espansione della classe A031 (sappiamo esistere casi giunti anche all'esame del TAR), appare evidente che si tratta di una richiesta che minerebbe alla radice il rispetto delle più elementari norme di diritto e che scardinerebbe ulteriormente un sistema cresciuto per troppo tempo ai margini di precise regole.
4) biennalità e crediti: l’espressione “corso annuale”, usata ripetutamente nei suddetti resoconti è pericolosamente inesatta e rischia di creare aspettative improprie nei docenti ammessi ai corsi. Il Decreto n. 137 prevede infatti il riconoscimento di 60 crediti ai “riservisti”, ma non viene specificato il tempo necessario al conseguimento dei restanti 60.

cosa chiediamo

Le proposte sono:

1) accesso diretto al biennio abilitante e riconoscimento dei crediti relativi alle materie caratterizzanti della tabella B.

2) sostenere la sola prova scritta per l’ammissione al biennio abilitante e riconoscimento garantito dei crediti relativi alle materie caratterizzanti della tabella B.


invito ai docenti

Nello stesso tempo chiede la partecipazione dei docenti dei suddetti bienni ad indirizzo interpretativo, perché anche essi non vedano scemare definitivamente la possibilità che i loro iscritti finiscano inevitabilmente per tentare la strada dell’unico biennio d’ora in poi degno di valore, ossia quello abilitante. Precisiamo degno di valore, non tanto perché gli insegnamenti del biennio interpretativo compositivo, corrispondenti alle discipline caratterizzanti del nuovo biennio abilitante siano da meno di questi ultimi, ma proprio perché il diploma accademico di secondo livello rimane a tutt’oggi privo di valore formale e legale ed é reso inadatto a collocare utilmente i suoi giovani laureati sul campo del lavoro.

non solo biennio

Il gruppo intende raccogliere anche le sottoscrizioni di quanti si trovino nella posizione attuale di essere danneggiati da tale decreto:

1) iscritti nel precedente ordinamento di didattica della musica. Infatti per intanto i loro corsi sono in attesa di delucidazioni ulteriori, vale a dire, in attesa di riprendere. Ciò significa che laddove, nel caso dei percorsi approvati ai senso del decreto 109 di tipo semestrale, questi non avessero inizio, le loro abilitazioni verrebbero rinviate a causa di terzi. In questo modo il diritto a cui si fa riferimento nel comma 1 dell’articolo 6 viene chiaramente contraddetto.

2) coloro che, avendo iniziato il corso di didattica della musica A031 e A032, quando di fatto non esisteva altro percorso abilitante, e iscritti con riserva nelle graduatorie permanenti debbono trovarsi contro la propria volontà dinanzi ad una scelta così difficile. Sarebbe infatti giusto che essi potessero comunque portare a termine il corso per l’abilitazione alle classi di concorso A031 e A032, e conseguire la successiva abilitazione, dopo ammissione, alla A077.

3) coloro che iscritti ai vecchi corsi di didattica della musica verranno secondo quanto sta emergendo dalla conferenza dei direttori costretti a sostenere un esame di ammissione per il passaggio alla classe A077, contravvenendosi chiaramente quanto dichiarato un loro diritto nel comma 1 dell’art. 6, ossia il passaggio di corso.Sembra dunque che coloro che si sono trovati nel momento di transizione ne debbano pagare le pene più di altri.Infine, cosa non meno importante il gruppo decide di esprimere fattivamente la propria solidarietà a quei diplomati, molti dei quali anche di secondo livello, che ancora non hanno la possibilità di insegnare come tutti poiché le loro classi di strumento non esistono.Sembra assurdo che si possa pensare che suonare il corno sia più facile che suonare la viola.Pertanto il gruppo raccoglie adesioni per mettere alla luce dei ministeri di competenza che prima di creare un percorso abilitante che dà spazio a chi ha 360 giorni e che probabilmente consentirà solo in questo biennio di accedere nelle graduatorie permanenti, bisognerebbe considerare seriamente che ci sono diplomati che questi 360 giorni non li potranno mai accumulare per l’inspiegabile mancanza dei loro strumenti nella scuola media e di conseguenza anche nei licei musicali.


domenica 21 ottobre 2007

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